sabato 18 febbraio 2012

PLACCHE di ORIANA (m 1.400): Via del Margine


Sabato 18 febbraio 2012

Io e Paolino l'Alpino

Forse l'inverno comincia a farsi da parte, dopo oltre 20 giorni trascorsi costantemente sottozero...
Abbiamo un'idea per oggi: innanzitutto si torna ad arrampicare su roccia e le condizioni migliori dovremmo trovarle in bassa Val d'Aosta.
OK, partiamo alle 7,45, vedremo sul posto cosa fare, avendo diverse alternative a disposizione.
Giunti a Pont Saint Martin, notiamo che l'innevamento sembra veramente scarso, così proviamo a dare un'occhiata alle Placche di Oriana (m 1.400), luogo a noi molto familiare, dove sappiamo essere stata aperta una nuova via da pochi giorni, il 25 gennaio, ancora in attesa della prima salita in libera.
OK, la prima libera la facciamo noi: si tratta della Via del Margine (5L 150 m), con grado massimo stimato pari a 5c ed obbligatorio stimato pari a 5a.
Saliamo alle Placche in totale solitudine e siamo accolti da qualche sbuffo di nebbia, che abbassa la temperatura:
Le pareti però sembrano asciutte, ottimo!
Saliamo all'attacco delle vie lungo il ben noto sentiero e notiamo che fortunatamente non c'è accumulo di neve nemmeno alla base della parete, come avviene spesso.
Paolino ha portato un sacco di nylon per evitare di bagnare le corde alla base della via, dove un minimo di neve è comunque presente; la via corre pochi metri a destra di Pioggia di Lacrime (6a 5L 150 m) e presenta subito del ghiaccio pochi metri sopra l'attacco...
Ci leghiamo e parte Paolino.
Il primo tiro non pone particolari difficoltà (5a), se non fosse per un singolo passaggio reso un po' antipatico dalla presenza di ghiaccio:
Ci diamo il cambio da capocordata e salgo il secondo tiro, che valutiamo 5b (oppure 6a, se affrontato direttamente in piena placca, senza usare lo spigolo a destra):
La roccia è magnifica, perfetta, come potevamo aspettarci in questo settore:
Il sole ci riscalda le ossa, si sta bene; arrivo in sosta e la collego:
Paolino mi raggiunge:
Terza lunghezza: Paolino sale sempre lungo il margine destro della grande placconata:
A quasi metà tiro, due spit sono molto distanti tra loro, ma quando salirò io da secondo mi verrà naturale passare molto vicino ad uno spit della via vicina, così da poterlo rinviare:
Qualche passo delicato (5c), tipico della zona, quindi la sosta a destra di un diedro:
Salgo a mia volta:
Gli ultimi passi sono veramente su appoggi aleatori, quasi inesistenti:
Quarta lunghezza (6a): la partenza è subito ostica, molto liscia:
Supero la placca, quindi mi innalzo al di sopra di un tetto verso sinistra:
La spittatura a volte è un po' strana, ma credo si possa giustificare col fatto che la via è stata aperta da pochi giorni, con temperature estremamente basse, a detta dell'apritore.
Fatto sta che lotto un pochino con il tiraggio delle corde e non trovo la quarta sosta, così proseguo direttamene fino in cima.
Le difficoltà sono senz'altro di 6a nella prima parte del tiro, poi direi 5b.
Intanto si alza un vento veramente gelido, che purtroppo non mi dà tregua mentre assicuro Paolino; alla fine mi raggiunge, con mio grande sollievo:
Alla fine ho optato per portarmi dietro gli scarponcini, mentre Paolino ha solo le scarpette da arrampicata; ma non rinunciamo a raggiungere per l'ennesima volta la vetta della struttura, dove sappiamo di poter ammirare un panorama strepitoso sul gruppo del Rosa e sul Cervino.
Attraversiamo un piccolo nevaio, ma siamo ripagati da una vista magnifica:
Foto di vetta, col Cervino come sfondo:
Ci caliamo in doppia lungo la via Pioggia di Lacrime.
Dal basso ammiriamo la linea che abbiamo salito, la nostra prima via liberata:
Come sempre, un grazie sentito agli apritori, che con il loro lavoro pongono le basi per il nostro divertimento.

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