sabato 2 marzo 2013

ROCCA BARALE (m 800): Paperetta Ye Ye + Trilly

Sabato 2 marzo 2013

Io e Paolino l'Alpino

Anche oggi ne abbiamo fatte di tutti i colori.
Alle 8,45 siamo a Cantalupa a sbinocolare le pareti alte dei Tre Denti di Cumiana (m 1.300), per valutare la situazione neve e le colate d'acqua sulla roccia.
La situazione non è rosea, tutt'altro... riusciamo a vedere ben poco a causa delle nuvole e delle nebbie che avvolgono le cime.
Ma si sa, quando la voglia è troppa e l'ottimismo impera, non si giudica con sufficiente obiettività: ok, si va a dare un'occhiata da vicino!
Partiamo, io ancora una volta con i soli scarponcini bassi: ovviamente meno di mezz'ora dopo siamo già nella neve, ci incasiniamo col sentiero, camminiamo veramente male, ma alla fine ci imbattiamo nella via Brik, dove siamo stati tempo addietro:
Provo a buttarla lì al socio: dai, ormai siamo qua, la parete qui è asciutta, se salissimo questa???
Mi risponde picche...
Ma io non demordo: pochi metri sulla destra, ecco attaccare una via nuova nuova, con spit fiammanti, anche se non semplicissima:
La roccia è bellissima, gli spit ravvicinati e rassicuranti; certo, non sappiamo che via sia e non abbiamo relazione, ma io rinnovo l'invito: saliamo questa? Esploriamo?
Ancora picche... In realtà sono quasi sicuro si tratti di Super-Brik (6a+   12L   315 m), una via nuova molto ben chiodata, quindi senza rischi di incrodamento...
Tant'è: si torna giù, tribolando ed ora con una fretta enorme, legata al timore di sprecare la bella giornata a disposizione.
Per paura della neve, optiamo per la parete a quota più bassa possibile e la scelta cade sulla Rocca Barale (m 800), dove arriviamo verso le 13,00 per attaccare la via Paperetta Ye Ye (6b   6L   180 m); anche qui l'umidità non manca di certo, ma la via sembra ok.
Attacco lesto il primo tiro (3c), su placca abbattuta:
Paolino va avanti nel secondo facile tiro (3c), fino a portarsi alla base della parete verticale vera e propria:
Certo, si vede subito che qui le cose si fanno serie: la parete è a tratti strapiombante e la fila di spit non percorre certo le linee di debolezza:
Attacco la terza lunghezza (6a+), non prima che Paolino abbia espletato un improvviso bisogno fisiologico...
E' subito dura lotta, sulle placche iniziali estremamente lisce:
e poi sugli strapiombi che seguono, dove ricorro a puntuale opera di mungitura:
Dopo l'aspra battaglia, tocca a Paolino imitarmi in tutto e per tutto:



Quando ho scelto questa via credevo che presentasse solo un paio di passaggi duri, azzerabili, invece ci accorgiamo ora che la via è bella continua.
La quarta lunghezza (6b) tocca a Paolino: un fantastico muro verticale solcato da una provvidenziale fessura conduce al pronunciato tetto finale, quello sì troppo duro per la libera:

Salgo il muro, divertendomi un sacco:

Il tetto sarà troppo duro anche per me, in libera...
Quinta lunghezza (6a), molto bella: partenza delicata di aderenza, poi un altro tettino:
Sopra il tetto, un traversino a destra e su diritto in aderenza, fino alla dulferina finale:

Paolino mi raggiunge in sosta:
L'uscita della via (3c) è facile e Paolino in pochi istanti è in cima:
Ci caliamo in doppia, ma io non ne ho ancora abbastanza, anzi!
Salendo ho notato la bellezza delle placche che conducono in vetta al centro della parete, così ci caliamo fino alla penultima sosta di Trilly, di cui saliremo gli ultimi due tiri (5c):
 
Salgo il primo, lungo uno spettacolare gneiss rosso con grip ottimo:
Paolino sale l'ultima lunghezza (5c), quasi alle ultime luci del giorno:


Autoscatto in cima, prima delle calate:
Il panorama:
Giù di corsa in doppia, poi a casa: alla fine abbiamo strappato una giornata divertente, anche oggi!

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