martedì 28 luglio 2015

ARGENTERA (m 3.297): Cresta Sigismondi in solo

Martedì 28 luglio 2015
Io
Una giornata splendida, che non si può non sfruttare.
Per l'occasione mi accompagna Gian, che viene in cerca di un po' di refrigerio e magari si fa due passi.
Io scalerò in solitaria la Cresta Sigismondi (III+   AD    2.500 m) alla Cima Sud dell'Argentera (m 3.297), la regina delle Marittime.
Avevo già salito la via con Manu nel 2008; stavolta porto con me solo una piccola corda gemella da 30 m, giusto per precauzione...
Passo a prendere Gian alle 5,20, poi via alla volta delle Terme di Valdieri (CN), non prima di una sosta colazione a Borgo San Dalmazzo...
Imbocco la stradina dissestata che sale al Pian della Casa (m 1.762) e parcheggio qualche centinaio di metri prima, per evitare di lasciare la coppa dell'olio della mia auto sulle rocce che sporgono.
Ci prepariamo, si sta benissimo con circa 11°C, poi ci mettiamo in marcia verso le 7,20.
Dopo circa mezz'ora Gian è già bollito e si ferma all'ombra di alcuni alberi, armato di libro.
Io proseguo verso il Rifugio Remondino (m 2.430), che raggiungo verso le 8,30:
La vista è rapita come al solito dalle pareti sud-ovest del gruppo della Nasta (m 3.108), già scalata molte volte (ma non lungo tutte le vie...):
Più a sinistra, la Cima Purtscheller (m 3.040), prima vetta della lunga cavalcata:
Ravano un po' per l'immensa pietraia, poi mi porto a sinistra in direzione del Colletto Freshfield (m 2.820), da dove attacca la via; intanto mi raggiunge il sole:

Al colletto, sgranocchio qualcosa e mi preparo ad attaccare la parete sud; la prima parte della via infatti non ha molto della cresta:
Sono le 9,45.
Salgo slegato, dopo aver indossato le scarpette da arrampicata, quelle più comode ovviamente.
Poco dopo, alle mie spalle sono già all'altezza della Cima De Cessole (m 2.915):
La parete sotto di me:
e quella che mi aspetta:
La lunga cresta da percorrere, nella sua parte finale, ancora lontana, mentre raggiungo la vetta della Cima Purtscheller:
Sono le 10,25.
Quindici minuti dopo, ho risalito parte della cresta che mi condurrà sulla Cima Genova (m 3.191) e riprendo la strada compiuta fin qui:
Sono solo, nessuno lungo la via.
Una bella paretina dopo un traverso in esposizione sul versante ovest, con nevaio alla base:
La cresta verso la Genova:


Alle 11,10 sono in vetta a Cima Genova, dove faccio una pausa ristoratrice guardando lo sviluppo già percorso, con il rifugio ormai piccolissimo, sulla sinistra:
Ora inizia la parte più tecnica della via, con la cresta che si fa affilata, a tratti si impenna e presenta una moltitudine di gendarmi e torrioni da scalare:
Magnifico:
La concentrazione dev'essere massima, pari all'esposizione su entrambi i lati:
Il divertimento dura ancora un'oretta, poi alle 12,15 sono ancora una volta in vetta all'Argentera:
2h 30' per 2.500 m di via: certo che non dover effettuare manovre di corda riduce i tempi in maniera incredibile!
La vista verso est, con il bacino del Chiotas ed il Rifugio Genova:
Il Monviso (m 3.841):

Panoramica dalla vetta, in una giornata assolutamente splendida:

Scambio qualche parola in vetta con due simpatici ragazzi di Ovada, in arrivo dalla Cima Nord, poi sgranocchio qualcosa e chiamo a casa.
Mezz'ora dopo, ho già disceso la famosa cengia della Via Normale, che taglia la grandiosa parete est:
Ora mi tocca l'odiosa traccia che scende dal Passo dei Detriti, il cui nome non è affatto casuale...
Un'ora dopo sono all'altezza del rifugio e posso riguardare la mia cavalcata:
Un ultimo saluto alle amate pareti sud-ovest della Nasta e via, verso il fondovalle alla ricerca di Gian:

Nessun commento: