sabato 11 dicembre 2010

PILASTRO VIGNAL (m 1.400): Michelin-De Poli

Sabato 11 dicembre 2010


Io, Paolino l'Alpino, Bruno e Manu

Bella scoperta, il Pilastro Vignal (m 1.400)!
Le temperature in questi giorni sono belle rigide, ma forse oggi avremo una tregua e, per lo meno nelle zone esposte al sole, dovremmo poter arrampicare anche in media montagna.
L'idea è di recarci in Val Chisone per dare un'occhiata al Pilastro Vignal.
Manu carica tutti sulla Multipla e passiamo a raccattare anche il mitico Bruno; poco dopo parcheggiamo alla borgata Chambellier e ci prepariamo.
In effetti la temperatura non è male, anche in ragione dell'ora piuttosto tarda...
Ci avviamo lungo una stradina ghiacciata:

In pochi minuti siamo nei pressi della Cima delle Grange, pilastro adiacente al Vignal; dobbiamo risalire alle sue spalle e scendere nel canale che li divide, facendo attenzione a non scivolare sulle foglie secche e la neve; alcuni tratti sono attrezzati con catene.
Finalmente eccoci di fronte alla parete sud del Pilastro Vignal:

Gironzoliamo un po' lungo la parete alla ricerca delle varie vie riportate dalla mia guida, poi ci accordiamo così: Manu e Bruno saliranno Gocce di Acqua (6a+ 4L 100 m), mentre io e Paolino l'Alpino saliremo la Michelin-De Poli (5b D+ 4L 100 m):

Alle nostre spalle, la Cima delle Grange, con il bellissimo diedro che voglio salire quanto prima:

Ci leghiamo e partiamo: attacco io il primo tiro (4b), lungo una serie di muri e placche non difficili, dove trovo un paio di spit; faccio sosta su un albero e recupero Paolino:

Poco dopo Manu arriva in sosta, poco distante sulla via vicina:

Paolino va avanti lungo le placche del secondo tiro (4c), molto divertente e ben chiodato:

La seconda sosta non è molto differente dalla prima:

Siamo al tiro chiave della via; fin qui abbiamo già capito che i gradi non sono affatto generosi...
La terza lunghezza (5b) propone subito una partenza bella tosta, sotto ad uno strapiombo:

Mi impegno e salgo al di sopra dell'ostacolo, cui segue una bella placca verticale:

Il passo chiave è la parte finale della placca, fin sotto ad un tetto con una bella lama staccata da tenere, che supero in leggero traverso verso destra.
Segue una serie di placche e brevi tetti alternati, che mi conducono infine alla comoda sosta:

Niente da dire, la giornata è splendida e la temperatura è soprendentemente mite: il sole fa miracoli!
Faccio sicura a Paolino, che concorda nel definire la lunghezza almeno un bel 5c:


L'ostacolo finale, poco sotto la sosta:

Ormai siamo all'ultimo tiro (4c), che Paolino sale senza problemi, facendo un po' di accademia con la posa dei friends:

Intanto alle mie spalle Manu e Bruno, dopo aspra battaglia, desistono dal terzo tiro della loro via, che presenta una partenza molto ostica e soprattutto un primo spit decisamente troppo alto; così, salgono lungo la nostra via, anche perchè il terzo tiro è veramente fantastico:

Paolino è in cima, ora salgo io e non resisto: devo fotografare questo splendido antesignano del moderno spit, "griffato" di azzurro dal mitico Michelin:
L'ultimo tiro non pone difficoltà:
Io e Paolino usciamo dalla via e, da veri alpinisti, dobbiamo raggiungere la poco distante vetta del pilastro, con tanto di croce e libro di vetta:

Poi torniamo all'ultima sosta ed attrezziamo la calata in doppia, mentre Bruno sale gli ultimi metri della via:
Poco dopo, siamo tutti alla base della parete: una bella scoperta, ribadisco, ottimo gneiss ed esposizione decisamente favorevole in inverno:

Ormai il sole sta per calare dietro alla montagna di fronte.
Mangiamo qualcosa velocemente e dopo non c'è più tempo per concatenare la Cima delle Grange.
Ci accontentiamo di spostarci qualche decina di metri verso destra lungo la parete, con l'aiuto di catene e corde fisse, e saliamo ancora un paio di monotiri, attrezzati negli anni 80 da Andrea Sorbino.
Saliamo Nabir al Bar (5c 20 m) e Stretching (5c 20 m):



Ci godiamo il tramonto, poi rientriamo anche stavolta nel "recinto sociale"...

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